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Il glossario
di Easy Diet web

Il glossario redatto da Easy Diet Web
a disposizione di medici, nutrizionisti e biologi
che abbiano la necessità di consultarlo
per la propria professione

Anamnesi alimentare

Tutte le informazioni qui inserite possono essere ritrovate con l’apposita funzione di ricerca che è nella scheda Elenco Visite

In questo spazio potete annotare ogni dettaglio che ritenete attinente quali lo stile di vita e la storia clinica del soggetto.

Quel che segue è un breve promemoria:

  • Motivo della visita
  • Peso desiderabile
  • Se in passato ha seguito delle terapie dietetiche. Che tipologia? Con un collega? Per quale motivo non ha continuato con il collega?
  • Storia ponderale (Peso massimo, peso minimo, peso abituale)
  • Tipo di professione (eventuali turni e quanti giorni a settimana lavora)
  • Se svolge attività fisica (tipologia, frequenza settimanale, durata).
  • Eventuali operazioni e il loro decorso
  • Tipo di masticazione (lenta, normale, veloce, con protesi)
  • Tipo di deglutizione (regolare, difficoltosa, non possibile)
  • Tipo di digestione (regolare, bruciore, gonfiore epigastrico, gastrite, reflusso, meteorismo, eruttazioni)
  • Tipo di diuresi (normale, oliguria, poliuria, nicturia, enuresi, anuria)
  • Tipo di alvo (regolare, stipsi, diarrea, alterno)
  • Ore media di sonno
  • Qualità del sonno (buona, mediocre, pessima, insonnia). Se non è buona come mai
  • Cosa mangia durante il giorno (colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda di metà pomeriggio, cena)
  • Segue fa sport se segue un’alimentazione particolare pre/durante/post attività fisica
  • Cosa mangia nei weekend
  • Se non gradisce qualche alimento
  • Se ha attacchi di fame durante la giornata?
  • Se ha cali di improvvisi di energia durante la giornata? …

IN CASO DI PAZIENTE DONNA

  • Com’è il ciclo mestruale (regolare, assente, menopausa)
  • Se prende la pillola
  • Se ha mai avuto delle gravidanze (numero, decorso, parto, aumento di peso, complicanze)
  • Se ha avuto gravidanze se ha sofferto di diabete gestazionale …
BMI (anche con formula)
BMI o IMC

L’indice di massa corporea BMI (acronimo Inglese di Body Mass Index) è un parametro che mette in relazione il peso e la statura di un individuo ed è utilizzato come un indicatore dello stato di peso forma. Esso è legato in larga misura all’età e al sesso del soggetto, ma anche a fattori genetici ed ereditari, all’alimentazione adottata, allo stile di vita e alle condizioni sanitarie.

Nota Bene: Per gli individui sotto i 19 anni, per la classificazione dello stato ponderale, sono utilizzati le curve di crescita dell’Oms e i valori soglia raccomandati dall’International Obesity Task Force (IOTF) che tengono conto dell’età e del sesso.

Formula

L’indice di massa corporea si calcola dividendo il proprio peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri:BMI = Massa Corporea / Altezza2

Il risultato deve essere confrontato con le medie della popolazione di riferimento, in modo da classificare e valutare il peso del soggetto.

Una prima tabella di riferimento, proposta nel 1998 dall’OMS, era molto semplicista in quanto non teneva in considerazione nemmeno le differenze tra i due sessi. Oggi invece l’OMS, propone la seguente tabella con 4 principali fasce (sottopeso, normopeso, sovrapeso e obeso) e intervalli aggiuntivi.

Situazione pesoBMI minBMI max
Grave magrezza (anoressia grave)< 15,50
Visibilmente sottopeso (anoressia moderata)15,517,49
Leggermente sottopeso17,518,49
Peso ideale18,524,9
Sovrapeso2529,9
Obesità di classe I (moderata)3034,9
Obesità di classe II (grave)3539,9
Obesità di classe III (gravissima)≥ 40

Limiti

Il BMI non tiene conto delle dimensioni corporee:

  • Negli individui robusti o muscolosi, dove la massa ossea e muscolare è particolarmente sviluppata, viene sovrastimato il peso corporeo. Ad esempio, vengono classificati come sovrappeso sebbene presentino una massa grassa normale o addirittura inferiore alla norma.
  • Negli individui esili, dove la massa ossea e muscolare particolarmente ridotta, viene sottostimato il peso corporeo. Ad esempio, vengono classificati come normopeso sebbene presentino una massa grassa eccessiva.
  • Negli individui di statura molto alta viene sovrastimato il peso corporeo. Ad esempio, vengono classificati come sovrappeso sebbene presentino una massa grassa normale o addirittura inferiore alla norma.
  • Negli individui molto bassi, viene sottostimato il peso corporeo. Ad esempio, vengono classificati come normopeso sebbene presentino una massa grassa eccessiva.
  • Un ulteriore limite è l’incapacità di valutare la localizzazione dell’ingrassamento: per questo motivo spesso negli studi vengono posti a paragone soggetti obesi, ingrassamenti localizzati a livello addominale e gluteo-femorale.

Per saperne di più: Il rapporto è stato formulato nel 1832 dal matematico e statista belga Labert-Adolphe-Jaques Quetelet durante i suoi studi sui dati antropometrici della crescita umana. Egli concluse che “il peso cresce con il quadrato dell’altezza” definendo così l’indice Quetelet. Oltre un secolo dopo l’indice Quetelet è stato utilizzato negli studi sull’obesità. Il nome Body Mass Index è stato introdotto dal fisiologo Ancel Keys nel 1972.

NUOVO BMI o IMC (Formula di Trefethen)

Grazie al matematico statunitense Lloyd Nicholas Trefethen è stato elaborato un nuovo algoritmo presso la Oxford University, che sembra essere più preciso nel confrontare il BMI di due soggetti molto diversi in altezza. In particolare per individui che misurano meno di un metro e 52 centimetri e per quelli alti più di due metri. Anche il nuovo BMI rimane comunque impreciso nel valutare il peso corporeo di individui molto robusti e muscolosi o molto esili (con massa ossea ridotta e muscolatura ipotrofica).

Formula

L’indice di massa corporea si calcola dividendo il proprio peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri:Nuovo BMI = 1,3 * Massa Corporea / Altezza 2,5​ 

È importante sottolineare che sia il vecchio, sia il vecchio indice BMI forniscono più che altro un sistema molto pratico e molto utilizzato anche in campo medico da nutrizionisti, dietologi ed esperti del settore per ottenere una prima valutazione generale dei pazienti.

Fonti: Khosla T, Lowe CR. Indices of obesity derived from body weight and height. Br J Prev Soc Med 1967;21:122-128 Adolphe Quetelet (1796–1874)—the average man and indices of obesity George Bray, M.D., American Jnl of Clinical Nutrition, February 1992 World Health Organization. Obesity: preventing and managing the global epidemic: report of a Who Consultation. Geneva; 2000. p. 241-3. (WHO Technical Report Series, 894)


Esami metabolici (creatinfosfochinasi, VES, glicemia, Hg glicata (dell’emoglobina totale), amilasi, lipasi, uricemia, creatinemia, azotemia, Fosfatasi alcalina, Gamma-GT, (ASAT-GOT), (ALAT)-GTP, bilirubina diretta, bilirubina indiretta, albuminemia, proteine totali)

Esami metabolici (creatinfosfochinasi, VES, glicemia, Hg glicata (dell’emoglobina totale), amilasi, lipasi, uricemia, creatinemia, azotemia, Fosfatasi alcalina, Gamma-GT, (ASAT-GOT), (ALAT)-GTP, bilirubina diretta, bilirubina indiretta, albuminemia, proteine totali)

Formule fabbisogno energetico

FABBISOGNO CALORICO

ATTIVITA’ SVOLTA NELLE 24 ORE O INDICI ENERGETICI INTEGRATI (IEI)

Gli Indici Energetici Integrati (IEI), forniscono il costo energetico delle attività, considerando la gamma dei diversi compiti di cui sono costituite e delle probabili interruzioni. Ad esempio, l’IEI di un impiegato comprenderà il costo energetico del lavoro seduto alla scrivania, degli spostamenti nella stanza, delle pause, etc.

Per calcolare il dispendio energetico quotidiano si procede sommando il dispendio energetico delle diverse attività, per poi dividere il risultato per 24. In questo modo si ottiene un multiplo del metabolismo basale che, moltiplicato per il metabolismo basale, fornisce il fabbisogno calorico giornaliero.

Ad esempio:

Uomo METABOLISMO BASALE: 1800 Kcal

8 ore di riposo, 1 ora di igiene personale, 2 ore di cura della casa, 8 ore da manovale e 2 ore di lettura

FABBISOGNO CALORICO GIORNALIERO

Nota: I valori di IEI si riferiscono esclusivamente alla parte della giornata dedicata al lavoro. Essi tengono in considerazione le pause e gli intervalli nel lavoro, ma non sono stati ponderati per considerare né la parte di giornata non dedicata al lavoro né, tantomeno, le attività del fine settimana, delle vacanze estive, etc.

Fonti: Commission of the European Communities, 1993 Commission of the European Communities (1993) Nutrient and energy intakes for the European Community, Reports of the Scientific Committee for Food, thirty first series, Office for Official Publications of the Euroepan Communities, Luxembourg.

LAF (LIVELLI ATTIVITÀ FISICA)

I livelli di attività fisica (LAF) sono coefficienti, in questo caso chiamati K, che variano in base al sesso e alla tipologia di attività svolte durante la giornata.

LAFUominiDonne
Sedentario1,2741,179
Leggermente Attivo1,3781,273
Attivo1,4821,3665
Molto Attivo1,5781,460

Fonti: McArdle, William D., Katch, Frank I.Katch, Victor L. (2010) Exercise physiology: nutrition, energy, and human performance Baltimore, MD : Wolters Kluwer Health/Lippincott Williams & Wilkins.

LAF (LIVELLI ATTIVITÀ FISICA) (LARN 2014)

I livelli di attività fisica (LAF) sono coefficienti che variano in base all’età e alla tipologia di attività svolte durante la giornata. Moltiplicando il proprio metabolismo basale (BMR) a riposo con il coefficiente più rappresentativo si ottiene il proprio Fabbisogno calorico giornaliero reale.

= Metabolismo basale

LAF (bambini, ragazzi)25° percentile50° percentile75° percentile
< 3 anni (età evolutiva)
3 – 9 anni
10 – 17 anni
LAF (Donne e Uomini)SedentarioPoco attivoAttivoMolto attivo
dai 18 anni in su
  • Sedentario: attività svolte da seduti o in piedi (impiegati, attività svolte in macchina, ore davanti alla tv o al computer, attività sportiva occasionale.
  • Poco attivo: attività che comportano spostamenti del corpo, flessioni del tronco, intenso lavoro di braccia (collaboratori domestici, giardinieri, commessi, etc.)
  • Attivo: attività con movimento di tutto il corpo svolte ogni giorno per diverse ore o sport tutti i giorni per almeno 2 ore.
  • Molto attivo: attività eseguite con movimenti di tutto il corpo e l’impegno di una intensa forza muscolare (agricoltori senza mezzi meccanici, trasportatori per diverse ore, sport tutti i giorni per più di 2 ore.
  • Percentile: dato che i LAF presentano una grande variabilità individuale nei tempi e nelle misure in cui avvengono, sono stati fissati dei limiti di normalità dividendo il range dei dati raccolti in 100 parti, chiamate percentili. Il 50° percentile rappresenta i valori di crescita medi, mentre il 25° percentile, ci informa che una determinata percentuale di bambini presenta valori inferiori (in questo caso il 25%), che diventano superiori in un altrettanto determinata popolazione (in questo caso il 75%).

Fonti: SACN (Scientific Advisory Committee on Nutrition) (2011) Dietary Reference Values for Energy. The Stationery Office, London.

Formule impedenziometriche

Dopo aver inserito i valori di Resistenza e Reattanza forniti dalla strumentazione (indicata nell’apposito campo), cliccando il tasto Calcola Composizione Corporea verranno visualizzati i valori per la valutazione della composizione corporea.
In alternativa è possibile digitare manualmente i valori cliccando sull’apposito pulsante.

RESISTENZA (Rz)

La Resistenza (Rz) rappresenta la capacità di tutte le strutture biologiche di opporsi al passaggio della corrente elettrica. L’acqua e la massa magra (quindi i tessuti privi di grasso) sono buoni conduttori, ideali per il passaggio della corrente, quindi con bassi valori di resistenza. I tessuti adiposi sono cattivi conduttori e quindi con alti valori di resistenza.

Rz o R
Alti valori di resistenzasoggetto con elevata massa grassa e ridotta acqua totale
Bassi valori di resistenzasoggetto con elevata massa magra e buon contenuto di acqua totale

REATTANZA (Xc)

La Reattanza (Xc), conosciuta anche come resistenza capacitiva, rappresenta è la forza che si oppone al passaggio di una corrente elettrica. È una misura indiretta delle membrane cellulari integre ed è rappresentativa della massa cellulare (densità delle cellule nei tessuti).

Alti valori di reattanza = soggetto con elevate quantità di acqua intracellulare

Bassi valori di reattanza = soggetto con elevate quantità di acqua extracellulare

Xc
Alti valori di reattanzasoggetto con elevate quantità di acqua intracellulare
Bassi valori di reattanzasoggetto con elevate quantità di acqua extracellulare

ANGOLO DI FASE

L’Angolo di fase (Phase Angle) può essere considerato un ottimo indicatore dello stato fisico e dell’integrità cellulare. Esso esprime il rapporto tra i volumi intra-extracellulari.

Ha un forte valore prognostico per monitorare la presenza e l’evoluzione dei processi infiammatori cronici.

dove Xc è la reattanza (in Ω) e R la resistenza (in Ω)

Angolo di fase
$5,5 – 6,5°stato di normalità in soggetti poco muscolosi
6 – 7,5°stato di normalità in soggetti con buon trofismo muscolare
< 3°presenza di patologie legate a grave catabolismo (controllare presenza di elevata ECW)
3 – 4°presenza di catabolismo e/o edema
4,5 – 5°medio stadio catabolico e/o ritenzione idrica
> 7,5°soggetti mediamente muscolari, tendenti alla disidratazione oppure soggetti particolarmente robusti

VALUTAZIONE COMPOSIZIONE CORPOREA

MASSA CELLULARE CORPOREA (BCM)

La massa cellulare corporea (BCM o Body Cell Mass) è la parte metabolicamente attiva della massa magra e rappresenta l’insieme di tutti i tessuti ricchi di potassio (circa il 97% del potassio totale) che consumano ossigeno e ossidano glucosio (organi, muscoli, cellule del sangue). È un valore fondamentale che occorre monitorare nel tempo, e che permette di capire se il soggetto è malnutrito ed in overtraining (sovra allenamento).

INDICE DI MASSA CELLULARE CORPOREA (BCMI)

L’indice di massa cellulare corporea (BCMI o Body Cell Mass Index) è un valore simile al BMI (Body Mass Index) in quanto nella formula non utilizza il peso corporeo ma il peso della massa cellulare.

dove BCM è la massa cellulare, h è l’altezza del soggetto (in metri)

BCMIValori ottimaliValori limiteValori di malnutrizione
Donne> 7≤ 7< 6
Uomini> 10≤ 8< 7
MASSA EXTRACELLULARE (ECM)

La massa extracellulare (ECM o Extra Cellular Mass) è l’insieme di molecole secrete dalle cellule che forniscono il supporto strutturale e biochimico. Essa comprende la matrice interstiziale e le membrane basali.

dove P è il peso totale del soggetto (in kg) e BCM la massa cellulare corporea (in kg)

RAPPORTO ECM/BCM

Rappresenta la qualità della massa magra. Il valore è di aiuto per identificare alterazioni della nutrizione (soprattutto nei dimagrimenti, nella malnutrizione proteico energetica e negli sportivi sottoposti a intenso periodo di allenamento) oltre che lo stato nutrizionale e/o idratazione, con ottima sensibilità, ma non elevata specificità.

dove i valori di ECM, FFM e BCM sono espressi in kg

ECM / BCM
0,9 – 1Valori normali
< 0,9Soggetti muscolosi (>BCM) con perdita di fluidi extracellulari (<ECM)
> 1Soggetti in catabolismo con presenza di ritenzione idrica o edema
BIA FIT INDEX

Elaborato da Akern, esprime lo stato di norma biolelettrica dei tessuti considerando che l’angolo di fase è ritenuto uno dei migliori indici di vitalità e buona qualità dei tessuti.

dove Xc è la reattanza (espressa in Ω), PA è l’angolo di fase

BIA FIT INDEX
100
Valore ottimale
IFF (Indice Forma Fisica)

dove Xc è la reattanza (espressa in Ω), PA è l’angolo di fase

IFF
maggiore di 70Valore ottimale
MASSA MAGRA (FFM)

La massa magra (Free Fat Mass) indica la massa priva di grasso.

dove BCM è la massa cellulare corporea ed ECM la massa extracellulare

FFMValori ottimali per m di altezza dei soggetti
Donne25 – 30 kg
Uomini30 – 34 kg

In situazioni normali la massa extracelluare deve avere un volume leggermente inferiore alla massa cellulare (BCM), compreso tra 0,9 e 1.

Nota: Nei soggetti normoidratati la massa magra contiene circa il 73% dell’acqua presente nell’organismo. In condizioni d’idratazione anormale gli algoritmi possono produrre gravi distorsioni nelle stime dei compartimenti. È quindi fondamentale controllare lo stato d’idratazione del soggetto prima dell’analisi.

MASSA GRASSA (FM)

La massa grassa (Fat Mass) esprime il peso del tessuto adiposo. Il valore risulta corretto se è presente una normoidratazione della massa magra (TBW / FFM = 0,732)

dove FFM è la massa magra (espresso in kg) e P è il peso totale del soggetto (espresso in kg)

FMValori ottimali per m di altezza dei soggetti
Donne7 – 14 kg
Uomini3 – 9 kg

COMPARTIMENTI IDRICI

ACQUA INTRACELLULARE (ICW)

L’acqua intracellulare (IntraCellular Water) esprime il valore in percentuale dell’idratazione cellulare. Il liquido intracellulare differisce fortemente da quello extracellulare perché contiene elevate quantità di potassio e minime quantità di sodio.

dove TBW è l’acqua corporea totale e ECW è l’acqua extracellulare

Negli sportivi, l’incremento dell’ICW indica un miglioramento della sintesi proteica. L’idratazione cellulare sembra infatti regolare i processi di sintesi proteica e la proteolisi.

ACQUA EXTRACELLULARE (ECW)

L’acqua extracellulare (ExtraCellular Water) esprime la frazione in percentuale di acqua corporea posta esternamente alle cellule. Il liquido extracellulare contiene elevate quantità di sodio e cospicue quantità di cloro.

dove TBW è l’acqua corporea totale e ICW è l’acqua intracellulare

% di ECW in riferimento alla TBW

Donne% di ECW in riferimento alla TBWUomini% di ECW in riferimento alla TBW
< 30 anni43 – 47 %< 30 anni43 – 45 %
< 50 anni48 – 50 %< 50 anni46 – 49 %
> 50 anni52 – 55 %> 50 anni50 – 52 %
ACQUA CORPOREA TOTALE (TBW)

L’acqua corporea totale (TBW o Total Body Water) rappresenta la percentuale complessiva dei fluidi corporei rispetto al peso totale del soggetto.

dove ECW è l’acqua extracellulare e ICW è l’acqua intracellulare

TBWValori fisiologici
Donne55 – 65%
Uomini60 – 70 %
Bambini (fino a 10 anni)60 – 75 %

Valori inferiori: condizioni di disidratazione, oppure perdita di massa magra o all’aumento della massa grassa (essendo la gran parte della TBW contenuta nella massa magra) oppure alla presenza di processi infiammatori cronici (che comportano il cambiamento della distribuzione idrica)

Formule metabolismo basale

METABOLISMO BASALE

HARRIS-BENEDICT

Queste equazioni tengono conto di quattro caratteristiche del soggetto: sesso, età, altezza e peso. Hanno però il limite di tenere conto della superficie corporea e non della massa magra del soggetto (che è molto più attiva metabolicamente rispetto a quella grassa). Di conseguenza, quando sono applicate a soggetti gravemente obesi o piuttosto muscolosi, l’accuratezza è piuttosto scarsa.

= peso in Kg,  = altezza in cm,  = età in anni
Uomini
Donne
Bambini ≤ 16 anni

Fonti: Harris J, Benedict FG. A biometric study of basal metabolism in man. Washington, D.C.: Carnegie Institute of Washington 1919. Publication n°279.

FLEISCH

Queste equazioni tengono conto di quattro caratteristiche della persona: area superficie corporea, sesso, età e peso.

Le formule di Fleisch sono equazioni predittive che utilizzano il valore della superficie corporea (BSA, dall’inglese Body Surface Area, normalmente espressa in mq), sesso, età e peso del soggetto per calcolare il valore del metabolismo basale.

Il metabolismo basale aumenta all’aumentare della area della superficie corporea e quindi una dieta adatta ad una persona longilinea, diventa ingrassante se proposta ad un’altra di pari peso, ma di statura notevolmente inferiore.

 = area superficie corporea,  = età in anni
Uomini ≥ 20 anni
Donne ≥ 20 anni

Fonti: Fleisch A. Le Metabolism Basal Standard et sa determination au moyen du “metabocalculator”. Helvetica Medica

SCHOFIELD (1985)

Queste equazioni tengono conto di tre caratteristiche della persona: sesso, età e peso.

Età in anniUomini ( = peso in Kg)Donne ( = peso in Kg)
< 3
3 – 9
10 – 17
18 – 29
30 – 59
> 60

Fonti: Schofield PCN, Schofield C & James WPT (1985) Basal Metabolic Rate: Review and Prediction. Hum. Nutr. Clin. Nutr., 39 (Suppl 1): 1-96.

MIFFLIN
à in anni,  in Kg,  in cm
Uominià
Donneà

Fonti: Mifflin MD, St Jeor ST, Hill LA, Scott BJ, Daugherty SA, Koh YO. A new predictive equation for resting energy expenditure in healty individuals. Am J Clin Nutr 1990; 51:241-7

Formule plicometriche

PLICOMETRIA

DURNIN & WOMERSLEY

Queste equazioni considerano 4 pliche (bicipitale, tricipitale, sottoscapolare e sovrailiaca). Sono utilizzate per soggetti sedentari o in sovrappeso tenendo conto della fascia di età. Negli atleti viene sovrastimata la massa grassa. I parametri C​ e m​ nella formula sono indicati nella tabella qui sotto.

costanti17 – 1917 – 1920 – 2920 – 2930 – 3930 – 3940 – 4940 – 49> 50> 50
MFMFMFMFMF
1,16201,15491,16311,15991,14221,14231,16201,13331,17151,1339
0,06300,06780,06320,07170,05440,06320,07000,06120,07790,0645

Fonti: Durnin, J.V., e Womersley, J., 1974, Body fat assessed from total body density and its estimation from skinfold thickness: measurements on 481 men and women aged from 16 to 72 years. Br. J. Nutr., 32, 77-97.

JACKSON & POLLOCK (3 PLICHE)

A seconda del sesso del soggetto cambiano i punti di repere: per le donne tricipitale, sovrailiaca e coscia mentre per gli uomini pettorale, addominale e coscia. Sono utilizzate per soggetti sedentari (no atleti o fitness) tenendo conto dell’età.

ààUomini
ààDonne

Fonti: Jackson, A.S., e Pollock, M.L., 1978, Generalised equations for predicting body density in men. Br. J. Nutr. 40. 497-504.

JACKSON & POLLOCK (7 PLICHE)

Questa equazione per il calcolo della massa magra (FAT) considera 7 punti di repere (sottoscapolare, tricipitale, ascellare media, pettorale, addominale, sovrailiaca e coscia). Sono utilizzate per gli atleti tenendo conto dell‘età.

Fonti: Jackson, A.S., e Pollock, M.L., 1978, Generalised equations for predicting body density in men. Br. J. Nutr. 40. 497-504.

Metabolimetro

METABOLIMETRO

ll metabolimetro è uno strumento di valutazione che consente di misurare il metabolismo a riposo attraverso la calorimetria indiretta, la misurazione di O2 e CO2 con sensori monouso. In particolare viene misurato:

REE ( Rest Energy Espenditure)

Ossia il metabolismo basale a riposo. Un valore alto significa un alto dispendio energetico affinché l’organismo possa mantenere le funzioni vitali e lo stato di veglia.

In un soggetto sano, il metabolismo basale rappresenta dal 50 al 70% circa del metabolismo totale; per quanto il metabolismo basale sia determinato dalle attività vitali dei vari organi, è diverso da soggetto a soggetto e vi sono molti fattori che possono influenzarlo (età, sesso, corporatura ecc.). Nell’uomo adulto organi come fegato, cervello, cuore e reni contribuiscono, da soli, a coprire il 60% del dispendio energetico associato al metabolismo basale. La massa muscolare partecipa per il 22%, mentre il tessuto adiposo, pur rappresentando il 15-20% del peso corporeo, incide solamente per il 4%. Al contrario del grasso, il muscolo è un tessuto particolarmente attivo dal punto di vista metabolico, soprattutto quando lo si mantiene in allenamento con un esercizio fisico quotidiano. A parità di peso, il muscolo consuma molte più calorie rispetto al tessuto adiposo; per questo motivo il metabolismo basale è minore nella donna e maggiore nell’uomo.

FONTE ENERGETICA

Si ottiene dal Quoziente Respiratorio (RQ) che ti dice se il tuo corpo sta bruciando carboidrati, grassi o una miscela di entrambi. La tua Fonte Energetica ti offre una valutazione precisa sul cibo che stai metabolizzando in modo da sapere gli effetti sul tuo peso, sul tuo umore e sulla tua salute.

Metabolismo basale

METABOLISMO BASALE

La scelta del metodo per il calcolo del Metabolismo Basale avviene solo tra i metodi che avete scelto, tra quelli forniti dal programma, nelle Impostazioni.

METABOLISMO BASALE

Dall’inglese Basal Metabolic Rate (BMR), è il dispendio energetico di un organismo vivente a riposo considerando il peso reale del soggetto. Comprende l’energia necessaria per le funzioni metaboliche vitali (respirazione, circolazione sanguigna, digestione, attività del sistema nervoso, ecc.). Rappresenta circa il 45-75% del dispendio energetico totale nella giornata.

Il valore del metabolismo basale si esprime in chilocalorie/giorno, e per essere calcolato sono necessarie le seguenti condizioni, dette condizioni basali:

  • il soggetto deve essere a riposo, ma nello stato di veglia
  • deve essere a digiuno da almeno 12 ore
  • deve aver trascorso una notte riposante
  • non deve aver praticato alcuna attività fisica intensa nell’ora precedente alla misurazione
  • devono essere rimossi i fattori che possono provocare eccitazione fisica o mentale

Poiché anche la temperatura ambientale influenza il metabolismo basale, il valore è normalizzato per una temperatura ambientale compresa tra 20 °C e 27 °C.

Il metabolismo basale è influenzato da fattori individuali, nonché dal sesso e dall’età. Inoltre possono intervenire anche stati patologici, l’assunzione di farmaci (compreso il fumo di sigaretta o altro fumo), il regime alimentare, l’attività sportiva etc.

METABOLISMO BASALE IDEALE

Dall’inglese Basal Metabolic Rate (BMR), è il dispendio energetico di un organismo vivente a riposo considerando il peso ideale e non reale del soggetto. Comprende l’energia necessaria per le funzioni metaboliche vitali (respirazione, circolazione sanguigna, digestione, attività del sistema nervoso, ecc.). Rappresenta circa il 45-75% del dispendio energetico totale nella giornata.

Il valore del metabolismo basale si esprime in chilocalorie/giorno.

Il metabolismo basale è influenzato da fattori individuali, nonché dal sesso e dall’età. Inoltre possono intervenire anche stati patologici, l’assunzione di farmaci (compreso il fumo di sigaretta o altro fumo), il regime alimentare, l’attività sportiva etc.

FABBISOGNO CALORICO

La scelta del metodo per il calcolo del Fabbisogno Calorico avviene solo tra i metodi che avete scelto, tra quelli forniti dal programma, nelle Impostazioni.

Rappresenta il dispendio energetico quotidiano di tutte le attività svolte dal soggetto considerandone l’intensità e la durata (espresso in Kcal/giorno).

FABBISOGNO CALORICO ATTUALE

Il fabbisogno calorico reale (espresso in Kcal/giorno) è dato dal prodotto di due fattori:

  • Metabolismo basale a riposo (BMR), che è determinato dal peso reale, dalla composizione corporea, dall’età e dal sesso.
  • Fabbisogno calorico giornaliero da attività. L’insieme delle attività svolte dal soggetto considerandone la durata e l’intensità.

FABBISOGNO CALORICO ATTUALE = Metabolismo basale * Fabbisogno calorico giornaliero da attività

FABBISOGNO CALORICO IDEALE

Il fabbisogno calorico (espresso in Kcal/giorno) è dato dalla prodotto di due fattori:

  • Metabolismo basale a riposo ideale (BMR ideale), che è determinato dal peso ideale, dalla composizione corporea, dall’età e dal sesso.
  • Fabbisogno calorico giornaliero da attività. L’insieme delle attività svolte dal soggetto considerandone la durata e l’intensità.

FABBISOGNO CALORICO IDEALE = Metabolismo basale ideale * Fabbisogno calorico giornaliero da attività

Misurazioni

DATI PAZIENTE E MISURAZIONI

In questa sezione è necessario inserire le varie misurazioni effettuate sul soggetto oltre al peso ed all’altezza.

CIRCONFERENZE

POLSO
  • localizza i processi stiloidei di ulna e radio, quindi applica il nastro centimetrato.
VITA
  • poni il soggetto in posizione verticale di fronte a te, con gambe divaricate e peso distribuito sui due piedi;
  • portati con la linea visiva a livello del punto da misurare (sopra l’ombelico) e ferma il capo iniziale del nastro centimetrato contro la pelle;
  • controlla, con la linea visiva parallela all’ombelico, che il nastro centimetrato si trovi in posizione orizzontale rispetto al punto da misurare e unisci il capo iniziale con la parte terminale.
FIANCHI
  • poni il soggetto in posizione verticale di fronte a te, con gambe divaricate e peso distribuito sui due piedi;
  • portati di lato al soggetto, con la linea visiva a livello del punto da misurare, e ferma il capo iniziale del nastro centimetrato contro la pelle;
  • il punto di repere per la misurazione dei fianchi è rappresentato dalla massima protrusione glutea, in genere corrispondente al grande trocantere del femore.
SPALLE
  • poni il soggetto in posizione verticale di fronte a te, con le braccia distese ai lati del corpo e i piedi distanti di circa 5 centimetri;
  • la misura viene effettuata al termine di una normale espirazione rilevando la sporgenza massima del muscolo deltoide sotto a ciascun acromion. Non deve essere esercitata alcuna pressione che andrebbe a comprimere i tessuti molli.
TORACE
  • poni il soggetto in posizione verticale di fronte a te, con le braccia leggermente abdotte per permettere il passaggio del metro e la sua sistemazione a livello della quarta articolazione sterno-costale;
  • fai abbassare le braccia ai lati del tronco, e dopo aver atteso il termine dell’espirazione procedi con la misura.

ARTI SUPERIORI

POLSO
  • localizza i processi stiloidei di ulna e radio, quindi applica il nastro centimetrato.
AVAMBRACCIO
  • localizza il punto di maggior ampiezza dell’avambraccio nella sua parte più prossimale e applica il nastro centimetrato (mantenere il braccio leggermente distante dal corpo e in supinazione).
BRACCIO
  • localizza la parte posteriore dell’acromion della scapola e la parte distale dell’omero, a livello della fossa oleocranica;
  • traccia una linea a livello dell’acromion della scapola
  • traccia una linea a livello della fossa oleocranica dell’omero;
  • misura il punto posto a metà tra le due linee;
  • mantenendo la linea visiva sul punto da misurare, applica il nastro centimetrato fissandone prima il capo iniziale e successivamente avvicinandone la parte terminale.

ARTI INFERIORI

POLPACCIO
  • localizza il punto più ampio del polpaccio sulla sua faccia mediale;
  • traccia una linea orizzontale;
  • mantenendo la linea visiva sul punto da misurare, applica il nastro centimetrato, fissando il capo iniziale e successivamente avvicinando la parte terminale.
COSCIA MEDIANA
  • poni la coscia in flessione d’anca di 90° (o sollevando l’appoggio del piede o facendo sedere il soggetto);
  • localizza i due punti da tracciare, uno a livello della piega inguinale e l’altro sul punto più prossimale della rotula;
  • traccia una linea fino al punto più prossimale della rotula,
  • segna il punto di repere da misurare (stesso punto utilizzato nella misurazione plicometrica) posto a metà della linea;
  • riposiziona la coscia in appoggio podalico con arto in verticale e fai scorrere il nastro centimetrato dietro la coscia, mantenendo la linea visiva il più possibile in linea con il punto da misurare;
  • congiungi i due capi del nastro centimetrato sul punto segnato.
COSCIA PROSSIMALE
  • poni il soggetto in posizione verticale di fronte a te, con gambe divaricate e peso distribuito sui due piedi;
  • portati di lato al soggetto, con la linea visiva a livello del punto da misurare, e ferma il capo iniziale del nastro centimetrato contro la pelle;
  • il punto di repere per la misurazione della coscia prossimale è rappresentato dal termine della ‘goccia’ che il muscolo grande gluteo forma appena inizia la coscia.
COSCIA DISTALE
  • poni il soggetto in posizione verticale di fronte a te, con gambe divaricate e peso distribuito sui due piedi;
  • portati di lato al soggetto, con la linea visiva a livello del punto da misurare, e ferma il capo iniziale del nastro centimetrato contro la pelle;
  • il punto di repere per la misurazione della coscia distale è appena al di sotto degli epicondili femorali.

BODY MASS INDEX (BMI)

L’indice di massa corporea BMI (acronimo inglese di Body Mass Index) è un parametro che mette in relazione il peso e la statura di un individuo ed è utilizzato come un indicatore dello stato di peso forma. Esso è legato in larga misura all’età e al sesso del soggetto, ma anche a fattori genetici ed ereditari, all’alimentazione adottata, allo stile di vita e alle condizioni sanitarie.

Nota Bene: Per gli individui sotto i 19 anni, per la classificazione dello stato ponderale, sono utilizzati le curve di crescita dell’Oms e i valori soglia raccomandati dall’International Obesity Task Force (IOTF) che tengono conto dell’età e del sesso.

Formula

L’indice di massa corporea si calcola dividendo il proprio peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri:BMI = Massa Corporea / Altezza2

Il risultato deve essere confrontato con le medie della popolazione di riferimento, in modo da classificare e valutare il peso del soggetto.

Una prima tabella di riferimento, proposta nel 1998 dall’OMS, era molto semplicista in quanto non teneva in considerazione nemmeno le differenze tra i due sessi. Oggi invece l’OMS, propone la seguente tabella con 4 principali fasce (sottopeso, normopeso, sovrappeso e obeso) e intervalli aggiuntivi.

Situazione pesoBMI minBMI max
Grave magrezza (anoressia grave)< 15,50
Visibilmente sottopeso (anoressia moderata)15,517,49
Leggermente sottopeso17,518,49
Peso ideale18,524,9
Sovrapeso2529,9
Obesità di classe I (moderata)3034,9
Obesità di classe II (grave)3539,9
Obesità di classe III (gravissima)≥ 40

Limiti

Il BMI non tiene conto delle dimensioni corporee:

  • Negli individui robusti o muscolosi, dove la massa ossea e muscolare è particolarmente sviluppata, viene sovrastimato il peso corporeo. Ad esempio, vengono classificati come sovrappeso sebbene presentino una massa grassa normale o addirittura inferiore alla norma.
  • Negli individui esili, dove la massa ossea e muscolare particolarmente ridotta, viene sottostimato il peso corporeo. Ad esempio, vengono classificati come normopeso sebbene presentino una massa grassa eccessiva.
  • Negli individui di statura molto alta viene sovrastimato il peso corporeo. Ad esempio, vengono classificati come sovrappeso sebbene presentino una massa grassa normale o addirittura inferiore alla norma.
  • Negli individui molto bassi, viene sottostimato il peso corporeo. Ad esempio, vengono classificati come normopeso sebbene presentino una massa grassa eccessiva.
  • Un ulteriore limite è l’incapacità di valutare la localizzazione dell’ingrassamento: per questo motivo spesso negli studi vengono posti a paragone soggetti obesi, ingrassamenti localizzati a livello addominale e gluteo-femorale.

Per saperne di più: Il rapporto è stato formulato nel 1832 dal matematico e statista belga Labert-Adolphe-Jaques Quetelet durante i suoi studi sui dati antropometrici della crescita umana. Egli concluse che “il peso cresce con il quadrato dell’altezza” definendo così l’indice Quetelet. Oltre un secolo dopo l’indice Quetelet è stato utilizzato negli studi sull’obesità. Il nome Body Mass Index è stato introdotto dal fisiologo Ancel Keys nel 1972.

NUOVO BMI o IMC (Formula di Trefethen)

Grazie al matematico statunitense Lloyd Nicholas Trefethen è stato elaborato un nuovo algoritmo presso la Oxford University, che sembra essere più preciso nel confrontare il BMI di due soggetti molto diversi in altezza. In particolare per individui che misurano meno di un metro e 52 centimetri e per quelli alti più di due metri. Anche il nuovo BMI rimane comunque impreciso nel valutare il peso corporeo di individui molto robusti e muscolosi o molto esili (con massa ossea ridotta e muscolatura ipotrofica).

Formula

L’indice di massa corporea si calcola dividendo il proprio peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri:Nuovo BMI = 1,3 * Massa Corporea / Altezza 2,5​ 

È importante sottolineare che sia il vecchio, sia il vecchio indice BMI forniscono più che altro un sistema molto pratico e molto utilizzato anche in campo medico da nutrizionisti, dietologi ed esperti del settore per ottenere una prima valutazione generale dei pazienti.

Fonti: Khosla T, Lowe CR. Indices of obesity derived from body weight and height. Br J Prev Soc Med 1967;21:122-128 Adolphe Quetelet (1796–1874)—the average man and indices of obesity George Bray, M.D., American Jnl of Clinical Nutrition, February 1992 World Health Organization. Obesity: preventing and managing the global epidemic: report of a Who Consultation. Geneva; 2000. p. 241-3. (WHO Technical Report Series, 894)

PESO IDEALE

Indica il peso a cui il soggetto ha l’aspettativa di vita più elevata e quindi minori rischi cardiovascolari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha scoperto una correlazione tra l’indice di massa corporea (BMI) e patologie legate al benessere: più ci si allontana dal proprio peso ideale, più la probabilità di sviluppare malattie di questo tipo aumenta.

Le patologie che sono state dimostrate collegate allo scostamento rispetto al peso forma sono tipicamente di questi tipi:

  • Diabete di tipo 2 (tra le più comuni)
  • Ipertensione e malattie cardiovascolari
  • Problemi respiratori
  • Tumori (aumenta il rischio di tumore al seno o alle ovaie per le donne, o alla prostata per gli uomini)

Le formule più usate per il calcolo del peso ideale sono le seguenti: Lorenz, di Wan der Vael o la tabella Metropolitan (maggiori dettagli qui)

COSTITUZIONE

Il risultato indica la costituzione di un individuo (longilinea, normolinea o brevilinea). La determinazione della costituzione corporea è fondamentale per il corretto calcolo del peso forma e per la scelta dell’attività sportiva che più si adatta alle caratteristiche fisiche del soggetto.

Per una valutazione più precisa si utilizza la seguente equazione:

Il dato ottenuto dovrà poi essere confrontato con i riferimenti elencati in tabella.

Tipologia di Costituzione

CostituzioneUominiDonne
Longilinea
Normolinea
Brevilinea

RISCHIO CARDIOVASCOLARE

È in relazione al rapporto Vita/Fianchi in base all’età ed al sesso del soggetto.

Vengono definiti quattro livelli di rischio: Basso, Moderato, Alto, Molto alto. La tabella qui sotto riporta l’intervallo di valori che li definisce.

Uomini

EtàBassoModeratoAltoMolto alto
20 – 29< 0,830,83 – 0,880,89 – 0,94> 0,94
30 – 39< 0,840,84 – 0,910,92 – 0,96> 0,96
40 – 49< 0,880,88 – 0,950,96 – di 1,00> 1,00
50 – 59< 0,900,90 – 0,960,97 – 1,02> 1,02
60 – 69< 0,910,91 – 0,980,99 – 1,03> 1,03

Donne

EtàBassoModeratoAltoMolt dio alto
20 – 29< 0,710,71 – 0,770,78 – 0,82> 0,82
30 – 39< 0,720,72 – 0,780,79 – 0,84> 0,84
40 – 49< 0,730,73 – 0,790,80 – 0,87> 0,87
50 – 59< 0,740,74 – 0,810,82 – 0,88> 0,88
60 – 69< 0,760,76 – 0,830,84 – 0,90> 0,90

Fonte: Hayward VH. Stolartyzk LM: Applied Body Composition Assessment. Champilgn IL Hanan Kinetics. 1996

BIOTIPO

Il risultato indica il rapporto tra la circonferenza della vita e la circonferenza dei fianchi (waisp/hip ratio). Questo indice viene utilizzato in campo medico per valutare la distribuzione corporea del tessuto adiposo.

È in relazione al rapporto Vita/Fianchi le definizioni e gli intervalli dei valori sono indicati nella tabella sottostante.

SessoGinoideIntermedioAndroide
Uomini≤ 0,950,96 – 0,99≥ 1
Donne≤ 0,780,79 – 0,84≥ 0,85
Ginoide

Ha una configurazione corporea detta “a pera” o obesità gluteo-femorale con vita sottile e fianchi larghi tipicamente femminile. Si caratterizza per una distribuzione delle masse adipose nella parte inferiore dell’organismo (fianchi, glutei e cosce). Nell’obesità ginoide il grasso è presente soprattutto nel compartimento sottocutaneo, con conseguente elevato rapporto tra grasso superficiale e profondo. Nelle donne, dopo la menopausa, quando i livelli di estrogeni iniziano a calare, si ha uno spostamento della distribuzione della massa grassa dalla parte inferiore a quella superiore. I soggetti sono caratterizzati da un metabolismo rallentato, insufficienza venosa e linfatica degli atri inferiori (varici, cellulite ed edemi).

Intermedio

Il tipo misto o intermedio è quello che è possibile riconoscere tra coloro che presentano una distribuzione di grasso uniforme in tutto il corpo senza un accumulo particolarmente prevalente in alcuna zona.

Androide

Ha una configurazione corporea detta anche “a mela” o obesità viscerale con vita e fianchi e valori pressoché paralleli tipicamente maschile. L’accumulo di grasso si verifica nella parte alta del corpo, sopra l’ombelico: collo, spalle, braccia, seno, torace, zona lombare, zona addominale. I soggetti presentano valori glicemici più alti, causato dalla riduzione della sensibilità all’insulina nelle cellule metaboliche attive, in particolare nelle fibre muscolari. Inoltre, un accumulo di grasso addominale, porta a ipertensione, russamento e apnee notturne, insulino-resistenza e iperglicemia che possono portare al diabete di tipo 2.

Peso ideale

PESO IDEALE

LORENZ

Queste equazioni predittive per il calcolo del peso ideale prendono in considerazione l’altezza e il sesso del soggetto. Si consiglia di non applicarla nei soggetti con costituzione longilinea o brevilinea.

Uomini = altezza in cm – 100 – (altezza in cm – 150) / 4 Donne = altezza in cm – 100 – (altezza in cm – 150) / 2

Fonti: Nahler G. (2009) Lorentz-formula. In: Dictionary of Pharmaceutical Medicine. Springer, Vienna.

METROPOLITAN

Queste tabelle per il calcolo del peso ideale sono state create nel 1959 dalla Metropolitan Life Insurance Company sviluppate su dati prospettici di mortalità. Esse prendono in considerano il sesso del soggetto e la sua struttura ossea. La versione attualmente usata è del 1999 ed esprime il rapporto ideale altezza/peso, sulla base della taglia corporea in una età compresa da 25 a 59 anni.

L’altezza è in cm ed il peso in kg.

Donne

AltezzaCorporatura LeggeraCorporatura MediaCorporatura Pesante
14846,4-50,549,6-55,153,7-59,8
14946,6 51,050,0-55,554,1-60,3
15046,7-51,350,3-55,954,4 60,9
15146,9-51,750,7-56,454,6-61,4
15247,1-52,151,1-57,055,2-61,9
15347,4-52,551,5-57,555,6-62,4
15447,8-53,051,9-58,056,2-63,0
15548,1-53,652,2-58,656,8-63,6
15648,5-54,152,7-59,157,3-64,1
15748,8-54,653,2-59,657,8-64,6
15849,3-55,253,8-60,258,4-65,3
15949,8-55,754,3-60,758,9 – 66,0
160
161
162
163
164
165
166
167
168
169
170
171
172
173
174
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