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Non tutti i momenti sono uguali per una pausa caffè: perché?

Non tutti i momenti sono uguali per una pausa caffè: perché?

Alcuni processi fisiologici sono ripetuti con un ritmo circadiano costante durante le 24 ore. Tra questi c’è la secrezione di cortisolo, un ormone prodotto dal nostro corpo che regola le fasi del ciclo sonno-veglia e anche la variazione della temperatura corporea e della pressione. I ritmi circadiani sono scanditi da una sorta di orologio biologico interno, che è però sincronizzato con il ciclo della giornata grazie ad alcuni fattori che li influenzano, il più importante tra i quali è la luce del sole ma hanno anche una loro influenza la temperatura ambientale o l’orario dei nostri pasti. A volte si ha come la sensazione che il caffè non abbia nessun “effetto” sul nostro corpo e questo perché si sovrappone al ritmo circadiano di cortisolo e altri fattori endogeni del nostro organismo. La secrezione di cortisolo ha dei picchi massimi e minimi durante il giorno: senza considerare particolari situazioni di stress o di sessioni di intensa attività fisica, nelle prime ore del mattino abbiamo la massima produzione, questa si riduce poi dalle 9.30 alle 11.30, aumenta ancora 12.00-13.00 e ha un’ulteriore riduzione dalle 13.30-17.00. L’ultimo picco viene registrato tra le 17.30 e le 18.30 per poi ridursi di livello durante la notte e riavviare il ciclo la mattina successiva. I momenti della giornata in cui per il corpo sarebbe auspicabile assumere una tazza di caffè sono dalle 9.30 alle 11.30 e a metà pomeriggio. In ultimo, ricordiamo sempre che nelle pause caffè è importante non aggiungere eccessivo zucchero nella bevanda prescelta e preferire sempre quello di canna, meglio se integrale.