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La salute dell’intestino come riflesso del benessere

La salute dell’intestino come riflesso del benessere

Un intestino che funziona correttamente è dunque la risultante di una componente strettamente dipendente dall’alimentazione ma non può trascendere da considerare l’aspetto legato allo stress.

L’alimentazione, essa deve essere quanto più possibile varia e completa: la qualità del cibo in tavola può contribuire ad alleviare la fatica nel raggiungimento di un maggior benessere psico-fisico. Una particolare attenzione deve essere rivolta all’apporto di fibre che hanno un ruolo molto importante nel corretto funzionamento dell’intestino. In anni recenti è stata più volte suggerita l’assunzione giornaliera di frutta e ortaggi, nella quantità di 800-900 g pari a cinque porzioni. Le numerose Piramidi Alimentari e le Linee Guida per una Sana Alimentazione sottolineano inoltre la necessità di raggiungere i 25-30 g di fibra alimentare, oltre che di apportare nutrienti con valenza protettiva e antiossidante. Di seguito viene riportato uno schema di dieta da 2000 Kilocalorie che prevede l’assunzione di 30 g di fibra. Il fabbisogno calorico è riferito a una donna giovane – adulta, con attività leggera, in normopeso, con peso intorno ai 55 kg. Il calcolo del fabbisogno energetico giornaliero è stato effettuato secondo i riferimenti tratti dai LARN (Livelli di Assunzione Giornaliera Raccomandati).

COLAZIONE  
Succo di fruttaBiscotti secchiPera1 bicchiere6 biscotti1 frutto grande200 ml  40 g250 g
PRANZO  
Finocchi in pinzimonioPenne al sugo con zucchineKiwiAcqua naturale1 porzione media1 porzione abbondante2 frutti media volontà200 g100 g200 g 
CENA  
Insalata di pomodoriRisotto con carciofiPesce spada lessatoPane di frumentoAcqua naturale1 porzione media1 porzione media1 porzione abbondante1 paninoa volontà200 g80 g160 g50 g
 ProtidiGlucidiLipidiKcalKJoule
Valori Nutrizionali65 g310 g64 g20008362
Fibra AlimentareSolubileInsolubile    30 g    11 g    18 g

Un altro aspetto importante per mantenere in buona salute l’intetsino, è l’assunzione di acqua che dovrebbe essere pari a 1,5-2 l al giorno, una corretta idratazione è infatti indispensabile per farlo funzionare correttamente.

Una dieta adeguata con frutta, verdura e una corretta assunzione di acqua devono poi essere associate ad un movimento leggero, costante e aerobico (camminare ad esempio). La sedentarietà, infatti, è uno dei fattori correlati alla stipsi, soprattutto nelle persone adulte e anziane. L’esercizio sembra ridurre il tempo di transito intestinale soprattutto nelle persone giovani, negli anziani il beneficio è condizionato anche dall’idratazione della massa intestinale e dalla composizione del cibo assunto, cioè dal peso fecale. Fibra ed esercizio fisico, inoltre, riducono la ritenzione di gas nell’intestino e la calcolosi della colecisti.

Oltre ad una corretta alimentazione, la gestione dello stress può sicuramente essere un valido supporto per ottimizzare il funzionamento dell’intestino. La terapia iniziale consiste nell’aumentare il rinforzo contro lo stress, imparando prima di tutto a riconoscere le proprie emozioni negative e le cause scatenanti. Occorre trovare, nelle pieghe della giornata, soluzioni piacevoli, rilassanti, positive, ludiche e soprattutto dedicate a se stessi.

Il surplus lavorativo, l’impegno quotidiano nella casa e nella famiglia, le difficoltà negli spostamenti, la cattiva percezione del corpo, l’ansia, l’aggressività, il disturbo ossessivo-compulsivo, la visione fobica e distorta del cibo, sono alcuni dei molti fattori stressogeni che riducono la qualità della vita e abbisognano di soluzioni quotidiane.

Inoltre, riconoscere, ridurre le proprie tensioni e sentire il corpo in ogni sua parte, costituiscono un percorso necessario per orientare la mente e produrre un rilassamento globale, anche sul tono e sulle funzioni intestinali.

La sindrome del colon irritabile (IBS) è forse la patologia, ad andamento spesso cronico, che appare maggiormente legata allo scadimento della qualità di vita. Essa coinvolge maggiormente la popolazione giovane-adulta femminile (30-50 anni) ed è definita come “disordine nella regolazione dell’asse sistema nervoso centrale – apparato gastro-intestinale” cioè è la manifestazione più evidente di come gli stress che alterano il sistema nervoso possono anche poi riflettersi sull’intestino. La genesi di questa patologia è complessa e multifattoriale, mediata da fattori neuroendocrini e immunologici e modulata da fattori psicosociali. Il modello interpretatativo integra infatti tra loro i fattori biofisici a quelli psicosociali, che contribuiscono all’evoluzione della patologia. Il criterio diagnostico è quindi rivolto, non solo alla comprensione della patologia, ma anche alla comprensione delle cause ambientali che creano stress e pertanto per affrontarla correttamente è importante fare un’analisi della qualità di vita. A tal fine sono stati ideati dei questionari che offrono lo screening degli stati emotivi legati all’assunzione del cibo, alla percezione della propria immagine corporea, agli stati d’ansia o depressivi, in breve, alla qualità della vita e quindi all’analisi dello stato di benessere generale. L’impiego di questi questionari consente di raccogliere dati e informazioni utili sia per eseguire screening su popolazioni a rischio sia per valutare il follow-up dei singoli soggetti, ossia per valutare la relazione tra patologia e fattori di stress, osservare la risposta al trattamento, o ancora controllare l’evoluzione spontanea della sintomatologia. Le sei dimensioni analizzate sono: ansia, depressione, la salute generale, il benessere positivo, l’autocontrollo e la vitalità.

Il punto importante resta dunque che la sindrome da intestino irritabile, come tante altre patologie che riguardano l’intestino devono partire dall’essere curate con una sana e corretta alimentazione ma senza tralasciare l’aspetto emotivo che di sicuro ha una notevole importanza per un approccio che sia più possibile completo.

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