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Mal d’autunno e “terapia del sorriso”

Mal d’autunno e “terapia del sorriso”

Studiando il cervello di 88 volontari sani di età media sui 33 anni nel corso delle varie stagioni, alcuni esperti hanno constatato che in autunno-inverno aumenta la concentrazione del trasportatore di serotonina (noto come “ormone del buon umore”), quindi si riduce la serotonina in circolo.

1 persona su 10 soffre del cosiddetto “mal d’autunno” causato dalla netta riduzione di luce e dall’abbassamento delle temperature che mettono a dura prova l’area cerebrale dell’ipotalamo dove ha sede la ghiandola pineale, l’orologio biologico deputato alla regolazione dei meccanismi di adattamento nei confronti dei cambiamenti climatici ed orari. La maggior parte delle persone è dotata di un buon meccanismo di compensazione, ma sono in molti a vivere questo momento di passaggio stagionale con difficoltà.

Tra i sintomi tipici c’è un aumento generale dell’appetito, con una predilezione spesso irrefrenabile per i carboidrati che favoriscono la produzione di serotonina e diventano un’ancora di salvezza per tirarsi su.

D’altronde, anche noi, come tutti i mammiferi, seguiamo i ritmi ancestrali della natura: l’autunno infatti, dovrebbe essere la stagione da destinare all’accumulo di energie per prepararsi al “letargo invernale”, come accade agli orsi od alle marmotte. Ma, mentre questi si addormentano aspettando la primavera, a noi tocca lavorare e dobbiamo portanrci dietro i chili di troppo!

In autunno a tavola ci sono quindi sostanze fondamentali che non devono mai mancare: le vitamine del gruppo B, di cui sono ricchi i cibi integrali, la vitamina C, che abbonda nei vegetali di stagione, e gli acidi grassi essenziali (omega 3 principalmente) presenti nei pesci grassi e nella frutta secca.

Fonti:
Archives of General Psychiatry
Samanthabiale
Corriere della sera